Chi siamo

Il 19 marzo del 2012, festa di san Giuseppe, abbiamo dato vita alla casa-famiglia, dove accogliamo bambini e ragazzi accompagnandoli per un tratto della loro vita. Questa dimora è frutto di una sovrabbondanza di gratitudine che segna la nostra storia e dello sguardo attento e stupito a tutto quello che ci è accaduto dopo l’incontro con altre famiglie accoglienti.

Perché “Alecrim”? Perché quest’opera è nata dal desiderio di imparare da un amore gratuito, come nelle parole della canzone popolare brasiliana – quel fiorellino color dell’oro, nasce nel campo senza essere stato seminato – anche l’incontro con chi accogliamo è semplicemente un dono gratuito che ogni volta genera un nuovo inizio. Riportiamo il testo e la traduzione della canzone…

Alecrim, alecrim dourado
que nasceu no campo sem ser semeado
Ai, meu amor, ai meu amor, que me
disse assim: que a flor do campo è o alecrim

Fiorellino, fiorellino color dell’oro che
sei nato nel campo senza essere
seminato. Ah, il mio amore, che mi
disse così: che il fior di campo è
questo fiorellino.

La storia

Spesso le cose belle, quelle che cambiano la vita, accadono quando meno te le aspetti e nella modalità che non avevi previsto: basta esser in attesa, col cuore spalancato alla fantasia del Signore che irrompe là dove c’è qualcuno desideroso di vivere dentro un’appartenenza reale fatta di carne, volti e incontri sempre nuovi.  Questo è quanto è accaduto a Francesco e Eva che nel lontano 2007, circa 10 anni dopo il “si” nuziale, ben lontani dall’immaginare che piega stava per prendere la vita, si recano a una vacanza con altre famiglie all’interno delle quali sono presenti anche tre case famiglia. 

L’impatto è immediato e subito appare evidente un fascino, un’attrazione per qualcosa di bello che si fa palese. L’esperienza dell’accoglienza gratuita, che si manifesta con grande semplicità davanti ai loro occhi, si trasforma nel desiderio di guardare il figlio – da poco arrivato – e il quotidiano, con lo stesso sguardo. Dopo un anno da questa prima intuizione, grazie all’amicizia con le coppie delle altre case famiglia che si è fatta compagnia stringente, giunge la proposta di accogliere G. di due anni e così la vita si trasforma nuovamente.Grazie a una presa di coscienza ancora più chiara e alla ricchezza di umanità che travolge le giornate, Francesco e Eva si trovano a dire un nuovo si e dopo tre anni, dal ritorno di bellezza e dall’amicizia con chi condivide il cammino, decidono di costituire la Casa Famiglia “L’Albero”.

La struttura

La casa che ospita la famiglia è una villetta in centro ad Imperia circondata da un ampio giardino all’ombra di due alberi secolari. Gli spazi a disposizione della vita della casa famiglia sono costituti da due ampi soggiorni e una pergola utilizzata spesso grazie al clima mite e gradevole di Imperia.  I due piani superiori ospitano sei camere accoglienti arredate in base all’età degli ospiti, tutte luminose e con vista aperta verso il mare. La cura dei dettagli, i quadri, i colori, le decorazioni, l’arredamento sobrio e moderno imprime quel tocco che rende la casa un vero luogo di accoglienza per chiunque.  Il giardino è attrezzato con un’area barbecue, attrezzi per il gioco comune e una piscina esterna. 

La forma giuridica

L’Albero è una Casa Famiglia per minorenni così definita dalla recente normativa regionale con il DGR nr. 535 del 27/03/2015: “[…] luoghi di accoglienza organizzati intorno ad una famiglia, che svolge tale servizio con professionalità e che è stata valutata idonea all’affido da parte dell’equipe affido competente. La professionalità è rappresentata dallo stile di lavoro in equipe e con i Servizi, dalla supervisione e formazione dal punto di vista psicologico ed educativo, dall’utilizzo di strumenti di osservazione e di aggiornamento scritto, dalla collaborazione con l’educatore che opera stabilmente nella stessa (in possesso dei requisiti di cui al Titolo I).”